M. Pradella (m 2626)

 

[Le gite del 2018]

15 GIUGNO 2018

DISLIVELLO: 1500 m + 100 m al ritorno

TEMPI DI SALITA: 6,00 ore

DIFFICOLTA': E (EE l'ultimo tratto)

PERCORSO: RIf. Lago Nero, vetta, Lago Gelato, Val Sanguigno

LOCALITA' DI PARTENZA: Bortolotti (Valgoglio di Seriana, BG)

Gita meravigliosa, soprattutto se percorsa nella tarda primavera, per godere delle spettacolari fioriture della Valle Sanguigno, un autentico scrigno da preservare. Gita dai forti contrasti tra la salita, lungo le alterazioni ambientali delle dighe Enel, e la discesa in una valle ancora completamente intatta. Solo l'ultimo tratto di accesso e discesa dalla vetta è un pochino più impegnativo, dove occorre usare appena le mani, peraltro nel primo caso facilitato da un cavo nel tratto esposto. Dalla vetta spesso il panorama è precluso dalla nebbie che qui arrivano già presto la mattina.

 

CARTA:  Kompass n.105 scala 1:50.000

 

IL PERCORSO:

In auto fino a Bortolotti (pochi posto gratuiti, per il resto a pagamento). Si prosegue lungo la ripida stradina asfaltata e poi nel bosco sbucando ad un primo pianoro. La successiva rampa porta al piano della casa del guardiano delle dighe, da dove si svolta a sinistra risalendo al rifugio del Lago Nero, subito dopo invasive condotte forzate, e al coronamento della diga omonima. Qui a sinistra (indicazioni) si percorre la copertura in cemento di un canale fino all'imbocco di un vallone, innevato a inizio di stagione. Lo si segue per un tratto, per poi risalire alla sua sinistra. Seguendo sempre i numerosi ometti e bolli bianchi si raggiunge una sella, dalla quale si sale ripidamente alla vetta, nel tratto finale con cengetta esposta e breve salto roccioso (cavo). Si scende sul lato oposto (sempre indicazioni) verso il Lago Gelato e da qui si divalla nel Vallone di Sanguigno. Ora non resta che seguire il bel sentiero (attenzione in basso, ove occorre avvicinarsi al fondovalle restando tuttavia sempre sul fianco sinistro) fino al ponte del fondovalle, dove si risale per un centinaio di metri sul lato opposto fino a Bortolotti.

 

APPUNTI GEOLOGICI:

Geologia interessante lungo la gita, che presenta inzialmente gli gneiss del basamento sudalpino fino alle dighe, a cui seguono le rocce della formazione del Collio (scisti neri, vulcaniti, arenarie) caratterizzate da un interessantissomo clivaggio perpendicolare alla stratificazione, indice della forte deformazione che qui le rocce hanno subito. La piramide di vetta, così' come tutta la discesa in Val Sanguigno, è impostata sulla formazione del Verrucano (conglomerati e arenarie dalla tipica colorazione rosso vinaccia)

Approfondimenti alle pagine di geologia:

1. La struttura delle Alpi.

16. Le rocce ipovulcaniche di Monte Campione.

 

La bella piramide del Pradella si staglia dal sentiero ottimamente segnalato da ometti e segni bianchi; qui la tenera formazione a scisti del Collio disegna una morfologia più morbida a differenza della piramide finale costituita da più resistenti arenarie del Verrucano.

La magnifica piramide del Salina dalla cresta finale che porta alla vetta del Pradella.

Il Pradella ripreso dalla parti del Lago Gelato; in primo piano le rosse arenarie del Verrucano che costituiscono il leit motiv di questo versante della montagna.

Il laghetto che precede il Rifugio del Lago Nero alla prima mattina è un autentico specchio.


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