Monte del Forno (m 3214)

 

[Le gite del 2018]

23 LUGLIO 2018

DISLIVELLO: 1650 m

TEMPI DI SALITA: 6,00 ore

DIFFICOLTA': EEA/F

PERCORSO: Val Bona, P.so del Forno versante Sud

LOCALITA' DI PARTENZA: Chiareggio (Valmalenco, SO)

Gran gita, sia dal punto di vista alpinistico, che panoramico e geologico, vista la straordinaria varietà di rocce. Io sono stato solamente un po' penalizzato dalle nuvole che mi hanno coperto le più alte cime fino al primo pomeriggio. Il sentiero della Val Bona è appena tracciato ma evidente fino all'imbocco del vallone e lascia poi posto a pietraie fino al passo, comunque con tracciato segnato. La parte finale è alpinistica ma resa più facile da una serie continua di catene: l'imbrago può essere utile, ma non indispensabile, consigliata comunque una assicurazione con moschettone e cordino

 

CARTA:  Kompass n.93 1: 50.000

 

IL PERCORSO:

In auto fino al parcheggio oltre Chiareggio. Si prosegue a bordo del torrente sulla sterrata per i rifugi, fin dopo il ponte dove si prende a destra il sentiero per il Del Grande-Camerini. All'Alpe Vezzeda di Sopra si abbandona anche questo sentiero traversando a destra su traccia che entra poi decisamente nel vallone Bona. Con percorso via via più disagevole si sale alla Sella. Ora si volta a destra salendo sottocresta tra grossi blocchi fino alla quota 2950, con percorso segnato blu-bianco per la traversata al passo del Muretto. Poi si punta alla paretina Sud della vetta, percorso sempre segnato, dove inizano le catene. Si traversa verso destra seguendo una vena bianca (sarebbe II senza le catene) e poi diritto per un camino (II) a cui seguono gli sfasciumi che portano allo croce di vetta. Panorama grandioso circolare.

 

APPUNTI GEOLOGICI:

Geologia fantastica lungo la gita: fino al passo del Forno rimaniamo nell'intrusione del Masino-Bregaglia, ma sul lato alla nostra destra della Valbona già affiora la massa di metabasiti del gruppo del Forno, tagliata da una serie di filoni successivi di granito.  Più in alto passiamo alle anfiboliti e scisti di varia natura che costituiscono sia le eruzioni basaltiche sottomarine mesozoiche che la copertura calcarea delle stesse. Queste risultano trasformate sia dal metamorfismo alpino qui in facies anfibolitica che successivamente cotte dal magma nell'aureola di contatto del plutone del Masino-Bregaglia, dando origine a rocce uniche e magnifiche. Approfondimenti alle pagine:

1. La struttura delle Alpi.

8. Le serpentiniti dell'Alta Valmalenco.

 

Si scollina al Passo del Forno, tra blocchi di chiara tonalite.

Verso la cima del Forno, costituita da nere anfiboliti che contrastano nettamente con i graniti sottostanti.

Salendo verso il Forno sul lato opposto il panorama si apre su Vezzeda-Rosso e Disgrazia, oggi purtroppo coperti dalle nubi.


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