M. Duria (m 2264)

 

[Le gite del 2017]

5 DICEMBRE 2017

DISLIVELLO: 1300 m

TEMPI DI SALITA: 5,00 ore

DIFFICOLTA': E/EE(F l'ultimo tratto se con neve)

PERCORSO: Monte la Motta, crestone SSE e cresta E

LOCALITA' DI PARTENZA: Bodone (Gravedona - CO)

Gita dal panorama fantastico sul lago di Como per tutto il percorso, che ripaga dalla monotonia del percorso. Ad una prima parte su ampi panettoni fino al Monte La Motta e la discesa alla successiva Bocchetta, segue un crestone molto in piedi e piuttosto faticoso. Più oltre l'ascesa dipende dagli eventuali accumuli nevosi, che possono comportare la necessità di ramponi e picozza nell'ultimo tratto di canalino e cresta. Consigliato attardarsi sul crestone o al Monte la Motta al ritorno per godere di un tramonto da favola sul lago.

 

CARTA:  Kompass. n.91 scala 1:50.000

 

IL PERCORSO:

Si lascia l'auto a Bodone, al termine della piccola strada asfaltata ma dissestata che sale da Peglio (piccolo comune sopra Gravedona, sponda occidentale lago di Como). L'accesso è libero (cartello di divieto d'accesso vecchio), ma bisogna pagare un ticket di un euro giornaliero (distributore a fianco portone del Comune). Si sale subito sul costone a retro del parcheggio guadagnado quota ad un primo poggio con croce e poi al successivo molto panoramico del Monte La Motta (altra croce panchina in pietra). Si perdono poi quasi cento metri di dislivello per scendere al colletto successivo dove giunge una sterrata da Bodone (anche questa volendo percorribile in auto). Si prosegue sul successivo crinale, evitando di percorrere sulla destra una stradina che a breve si perde. Con ripida ascesa sempre circa sul filo si raggiunge una estesa ganda di pietre che il sentiero evita aggirandolo a sinistra e poi al piede delle pareti rocciose del Duria raggiunge un canalino che sale fino ad un forcellino. Appena prima del colletto, si taglia a sinistra per una cengia e poi con percorso ascendente, senza mai portarsi in cresta, si sale verso la vetta (un breve passo di I grado per superare una costola rocciosa). Rientro per lo stesso percorso.

 

APPUNTI GEOLOGICI:

La gita avviene in rocce granitoidi di tipo gneissico fortemente laminate e raddrizzate data la vicinanza con la linea Insubrica. In effetti tutta la morfologia delle montagne circostanti è disegnata dai livelli rocciosi pseudoverticali (evidentissimi sul Cardinello di fronte alla vetta). Fino alla base del Duria siamo nella struttura del Bellinzona-Dascio, mentre la parte finale è nella Falda Adula (al passaggio qui non si individuano livelli calcarei), con gneiss più anfibolitici e massivi; in zona, ma non lungo il percorso; in tale falda sono state riconosciute masse di eclogiti e peridotiti, similiari a quelle di altre zone del TIcino (Gagnone, TRescolmen, Mucia e Arami) Approfondimenti alla pagina:

1. La struttura delle Alpi

23. Le eclogiti del Trescolmen

29. A cavallo della Linea Insubrica in Valtellina

 

Prime luci del mattino al Monte La Motta, con tutto il lago di Como ai piedi.

Sul crinale verso il Monte Duria, sullo sfondo, inaspettato incontro con una mandira di capre.

Salendo luno il canalino innevato che porta al forcellino prima della vetta; sotto, l'estesa ganda da aggirare.


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