|
27 MAGGIO 2017 DISLIVELLO: 1450 m circa TEMPI DI SALITA: 8,00 ore il giro DIFFICOLTA': E/EE PERCORSO: Sella Morteis, costa Mula, Besimauda-Costa Rossa, Gias Pravine LOCALITA' DI PARTENZA: Le Meschie (Valle Pesio, CN) La Bisalta è la montagna simbolo di Cuneo e non solo, dalle cui vette si gode di un panorama unico, dal mare fino al oltre metà pianura padana e appennino toscoemiliano, e per questo molto frequentata. La traversata delle due cime non è affatto banale, per lunghezza visti i numerosi saliscendi, ma è assolutamente spettacolare. Io purtroppo ho trovato nebbia, ma l'arrivo sul Bric Costa Rossa, con la sua immensa croce che spuntava oltre le nubi, è stato un momento emozionante. Scendendo sul versante Est si evita il percorso a ritroso e si compie anche una bella traversata
CARTA: I.G.C. n.8 scala 1:50.000
IL PERCORSO: In auto fino a Pradeboni, in valle Pesio (CN) proseguendo poi sulla stradina asfaltata fino al parcheggio delle Meschie. A piedi sempre lungo la strada sterrata del vallone principale fino a quando passa il torrente su un ponte; qui si sale direttamente nel bosco evitando i tornanti e raggiungendo l'insellatura erbosa della Sella Morteis Ora a destra, sempre sulla strada a servizio degli alpeggi, fino a dove questa tocca la cresta orientale della montagna. Qui si abbbandona la strada e si sale la costa erbosa prima, passando dal gias della Costa della Mula, e poi i grossi blocchi rocciosi che con un ultimo tratto ripido portano in cima alla Besimauda. Non resta che seguire il crestone meridionale della Bisalta, con numerosi saliscendi, restando prevalentemente sul versante orientale, fino al Bric Costa Rossa, dopo aver superato a metà percorso la cima dello Sperone Centrale. Dalla vetta principale si ritorna un tratto sui propri passi, fin dove una palina indica la deviazione per il gias Pravine; si scende così rapidamente sul versante orientale fino a raggiungere il gias e la strada dei alpeggi abbandonata la mattina. Sul percorso quindi della mattina si rientra all'auto.
APPUNTI GEOLOGICI: La Bisalta è impostata su rocce permiane silicee, porfiroidi di antichi vulcani (Besimauditi) e rocce conglomeratiche quarzifere. La forma della montagna, che ricorda appunto un vulcano, tuttavia non ha nulla a che fare con questo, essendo stata modellata successivamente dall'orogenesi alpina, molto dopo le eruzioni vulcaniche datate alla fine della precedente orogenesi varisica. La presenza nelle rocce di minerali uraniferi, negli anni '60 indusse ad alcune ricerche che per0 non si tradussero in coltivazioni dei minerali. Approfondimenti alle pagine di geologia: 20. I massicci cristallini esterni: l'Argentera
La bella piramide rocciosa della Besimauda lungo il sentiero erboso della costiera della Mula. Lungo la cresta spartiacque: sullo sfondo la cima Besimauda appena salita. Mare di nebbie sopra la Pianura Padana, dalla vetta del Bric Costa Rossa. |