Pizzo Tignaga (m 2653)

 

[Le gite del 2017]

2 SETTEMBRE 2017

DISLIVELLO: 1350 m (+100 al ritorno)

TEMPI DI SALITA: 4,30 ore

DIFFICOLTA': EE

PERCORSO: Rif. Boffalora, vesante S, cresta SE, Cimenotto

LOCALITA' DI PARTENZA: Carcoforo (Val d'Egua di Valsesia, VC)

Il PIzzo Tignaga è forse la montagna più frequentata, sopratutto con gli sci, del cerchio di montagne che chiude la val d'Egua, laterale della Valsesia. A dispetto della sua apparente vicinanza a Carcoforo, la salita è piuttosto faticosa in quanto si sale molto dislivello in poco tempo. Sopra il rifugio Boffalora, abbandonato il sentiero per il Colle d'Egua, sul sentierino 122c il percorso diventa anche piuttosto selvaggio, anche se sempre in vista al paese. L'accesso alla cresta SE della montagna avviene per un ripido canale erboso con alcuni passaggi rocciosi facilitati da una corda fissa. Dalla cima il panorama è rinomanto sul Monte Rosa come su altre moltissime cime. Il rientro si può fare lungo la cresta che scende al passo d'Egua, piuttosto lungo ma interessante, aggiungendo così anche la cima del Cimenotto.

 

CARTA:  Kompass n.88 scala 1:50.000

 

IL PERCORSO:

Da Carcoforo (raggiunto in auto da Balmuccia in Valsesia) si passa il torrente per poi prendere subito a destra la viuzza tra le case. La bella mulattiera sale al rifugio Boffalora e prosegue verso il colle d'Egua; poco prima dell'alpe omonima, sulla sinistra si stacca il sentiero 122c che raggiunge l'alpe del Pian delle Rose, per poi abbandonare la traccia per il passo del Laghetto e puntare verso il Tignaga. Dopo un tratto con zolle erbose si raggiunge una pietraia a grossi blocchi puntando ad un canalino erboso che scende dalla cresta. Lo si risale anche per mezzo di una corda fissa (pendio ripido con affioramenti rocciosi e un paio di passaggi di II se non si utilizza la corda) sbucando in cresta; da qui a sinistra, seguendo I bolli tra i pietroni, fino in vetta. Al rientro, ridiscesi dal canalino, si attraversa in quota sotto la cresta rocciosa fino ad un colletto per poi salire al Cimenotto. Si scende al colle d'Egua seguendo la cresta molto ripida, prima rocciosa e poi erbosa, seguendo gli ometti e appoggiandosi sul versante sinistro nel tratto più ripido. Da colle con facilità sul sentiero si rientra.

 

APPUNTI GEOLOGICI:

La gita lungo il vallone avvine nella formazione dei calcescisti con pietra verdi, liello più tenero che otre il nostro vallone dell'Egua, disegna l'opposto vallone dei Termi. Dal Pian delle  Rose si entra nella falda Monte Rosa, qui costituita da magnifici ortogneiss occhiadini che fornisce alle montagne la tipica struttura morfologica dei graniti. Approfondimenti alle pagine:

1. La struttura delle Alpi

 

All Pian delle Rose, con tutto il percorso per il Pizzo Tignaga, sullo sfondo.

In vetta al Tignaga. A sinistra la mole del Monte Rosa, in basso a destra Macugnaga, 3000 m più in basso.


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